Cataldo Russo – Ottobre 1996

LUCIANO CIRILLO E I SEGNI DELLA SUA PULSAZIONE COSMICA A CURA Dl CATALDO RUSSO OTTOBRE 1996

II percorso artistico di Luciano Cirillo e caratterizzato da un multiforme e variegato interesse verso ogni forma di espressione grafica e scultorea.

Tutto ciò a testimonianza di una personalità ricettivo-creativa e di una tensione artistica di altissimo livello, degni dei più grandi maestri.

In lui convivono, in una meravigliosa sintesi di armonia, le tracce di un passato remota che rimanda alle incisioni rupestri e i segni di una modernità irrequieta, esplosiva, sempre alla ricerca di una identità ed un equilibrio difficile da raggiungere.

I percorsi artistici di Cirillo, e sono tanti, non sono segno di insicurezza e di mancanza di personalità, ma semmai la testimonianza di una vivacità artistico-culturale notevole, che non si placa nel conseguimento di una meta ma va oltre la percezione della quotidianità. Tutto do a cui approda, le vette che riesce a scalare, sono il risultato di un profondo e sofferto desiderio di mettere e rimettersi in discussione, senza timore del confronto e del nuovo.

Cirillo perciò e l’artista che ha il dono di azzerarsi per sperimentare orizzonti nuovi e traguardi ignoti.

Nella sua vulcanica pittura, quasi sciabolate lingue di fuoco, rivivono e si disintegrano miti primordiali e stimoli futuristici che solo una grande fantasia creativa sa immaginare.

Ma Cirillo e anche il pittore che ama le grandi composizioni, come se volesse realizzare grandi apparati scenografici su cui proiettare, animare e far muovere i suoi molteplici miti. Primo fra tutti quello di cristo con tutte le sue molteplici implicazione, sensi di colpa, speranze e sofferenze.

Un cristo che affascina e disorienta l’artista ancor più che spaventarlo o inibirlo.

Non mancano tuttavia i riferimenti al mondo allegoricamente drammatico e complesso dell’inferno dantesco, ne gli smarrimenti e le paure cosmiche degni dei più grandi filosofi e poeti.

Dal punta di vista delle tecniche pittoriche nulla gli e precluso.

La stessa maestria che rivela nell’usare l’olio la palese nell’impiego dell’acrilico, del polimaterico e negli accostamenti del collages.

Cirillo, dunque, e artista di grande temperamento, che non cerca l’effimero o il successo ad ogni costo, ma che sembra destinare ai posteri il suo lavoro “per l’ardua sentenza”. Plauso, quindi, a questa maestro Salernitano ormai trapiantato in Lombardia dal 1963 per la serietà, la coerenza e il rigore estetico con cui continua la sua ricerca iniziata molti, molti anni fa.