La piena libertà compositiva di Luciano Cirillo
a cura di Luigi Valerio

Tratto da il quotidiano “Il giorno”
(lo sono il giorno dopo pietà)

01 Marzo 1984

Nella creazione artistica di Cirillo confluiscono tutte le maggiori correnti pittoriche contemporanee, ma la sua forte personalità e la sua eccezionale sensibilità estetica lo hanno sottoposto a un processo di trasfigurazione così intenso da farne un linguaggio poetico del tutto inedito e originale.

Per lui, ogni atto creativo é un discorso nuovo, anche se tutte le sue opere nascono da un’unica concezione della vita e del mondo, anche se tutti i suoi dipinti esprimono, nelle forme dell’arte, sempre i grandi problemi esistenziali dell’uomo, visto nel suo destino terreno e ultraterreno, nel suo stupore di fronte ai misteri inafferrabili del tempo e dell’eternità, del finito e dell’infinito.

Ed é proprio nell’affrontare questi problemi sconvolgenti che il suo linguaggio si é fatto progressivamente più luminoso, più suggestivo, più pregno di significazione, e simultaneamente, più attento, più robusto, più intenso.

Nei quadri di Cirillo, mito e storia, fantasia e filosofia, lirica ed epopea, furore espressivo e voli pindarici si fondano in sintesi potenti, ricche d’immagini e di ritmi esaltanti.

L’unità poetica della sua grandiosa produzione pittorica é data dalla musica dell’immaginazione, la quale, come un motivo conduttore, unisce e raccorda in una vasta sinfonia tutti i temi dominanti che si avvicendano in essa con balenante rapidità.

Fatti e personaggi storici, eventi irreali e figure mitologiche trovano nelle variazioni musicali delle forme e dei colori un mezzo di comunicazione e di espressione che li potenzia e li esalta con suggestiva vitalità. Questa spiega il suo amore per le colossali composizioni evocanti immagini bibliche, la figura cosmica del cristo e il mondo allegorico e drammatico di Dante; ma questa spiega anche l’ansia dell’infinito e il senso magico degli “interminati spazi” e “dei sovrumani silenzi” che lo avvicina a Leopardi.

Ma questi sentimenti sono quasi sempre accompagnati dalla coscienza (che il grande poeta recanatese possedeva in sommo grado) della propria condizione di Dasein e quindi dall’angoscia.

Ciò significa che il messaggio umano ed estetico di Cirillo é complesso, sfuggente, problematico e polivalente, per cui lo spettatore si deve avvicinare ad esso con molta umiltà.

Le opere di quest’artista, per la continua proliferazione dei significati e per le inesauribili sollecitazioni che esercitano sulla fantasia e sulla sensibilità dei lettori, mettono in scacco anche i critici più preparati.

Specie quando, come sta facendo in questi ultimi tempi, egli abbandona le strutture figurative e iconografiche per dar vita a un discorso fondato prevalentemente sulla libera gestualità dei segni e sulla forza espressiva dei colori.

Questa gestualità, però, non é né automatica, né irrazionale, ma soltanto immediata e vigorosa, come la possente orchestrazione che l’espressionismo informale richiede.

Da quanto abbiamo detto fin qui, risulta che il cammino artistico di Cirillo ha percorso tutti gli stadi più importanti della storia della pittura contemporanea, da quello figurativo che comprende nature morte e paesaggi di notevole magia a quello della piena libertà compositiva, che costituisce la fase attuale della sua instancabile ricerca estetica.