Stefano Zanelli – Febbraio 2007

Panoramica sull’artista colognese a cura di Stefano Zanelli tratto dal giornale periodico l’AGRIFOGLIO Febbraio 2007

Descrivere le opere di Luciano Cirillo non e una cosa semplice, perchè la sua e una pittura fatta di allegoria dagli alti contenuti morali, civili e religiosi, mediate da una vasta conoscenza letteraria e storica, la cui comprensione non può essere affidata alle sole emozioni del momento.

Lui stesso ne e consapevole, al punta da ripetere spesso che a differenziare un artista cinquecentesco da

un moderno none la tecnica pittorica, ma solo il momento storico nel quale si e trovato a vivere; le idee e i sentimenti sono gli stessi..

A questa universalità dell’artista Cirillo e stato sempre Fedele proprio mutando col tempo il proprio stile, sperimentando nuove modalità di espressione, nuovi materiali e linguaggi, ma anche proponendosi come artista completo, pittore, scultore e poeta.

Nato ad Agropoli, nel salernitano nel 1945, Luciano Cirillo si appassiona prestissimo all’arte che pratica come autodidatta iniziando la propria carriera con opere figurative e chiariste: paesaggi, ritratti e nature morte, che non abbandonerà anche quando, col tempo, sperimenterà nuovi stili.

Giovanissimo si trasferisce a Cologno Monzese, città nella quale vive ed opera tutt’ora’.

Alia fine degli anni ’60 entra nell’Accademia Superiore di Brera, dove si diplomerà e frequenterà successiva mente la scuola libera del nuda.

Sono questi gli anni di grande fermento politico e di idee per la nostra società, e Cirillo riesce a trasmettere

sulla tela le emozioni e le sensazioni che gli avvenimenti storici del momento gli fanno vivere.

E riesce a farlo in modo coerente ed onesto, senza eccessi, con la sobrietà che contraddistingue l’uomo oltre che l’artista.

Di indole intellettualmente curiosa, Luciano Cirillo sfrutta la passione per la lettura, la poesia e la filosofia, per attingere ai temi che possono essergli d’aiuto nella sua ricerca estetica, che nel frattempo si porta verso il simbolismo, l’idealismo e l’astrattismo delle opere più recenti.

Ogni elemento della sue opere e un microcosmo che deve essere studiato per essere apprezzato in pieno, e spesso i titoli ne sono la chiave di lettura.

L’opera artistica di Cirillo non si esaurisce nella pittura, ma trova il suo completamento nella scultura, in particolar modo nella creazione di monumenti di grandi dimensioni.

Ci piace ricordare che anche la città di Cologno Monzese ne ospita.

La prima, intitolata “AI di sopra delle nostre dimensioni, per un’alba di pace’:dopa essere stata per anni nella centrale piazza XI febbraio, e ora ospitata di fronte alla palazzina della Pace in via Milano.

In quest’opera, la colomba della pace riesce a “superare” un intricato groviglio di cavi, che rappresentano la nostra condizione umana che, spesso, per egoismo e interesse limita la grandezza dei nostri ideali.

Un’altra pregevole scultura, anch’essa ospitata a Cologno, e il monumento “Sentinelle del mattino’; un opera che, riprendendo le parole di Giovanni Paolo II, esprime il nuovo mattino di Cristo invitando i giovani a vigilare. L’opera e ospitata presso la parrocchia di San Giuliano ed e stata inaugurata nel 2001 dal Cardinale Carlo Maria Martini, allora Arcivescovo di Milano.

Chi val esse meglio conoscere l’artista e le sue opere ne avrà a breve l’occasione, in quanta

Luciano Cirillo esporrà presso la Proloco di Cologno Monzese dal 31 marzo al14 aprile una personale che, attraverso una selezione dei suoi quadri, ripercorrerà la carriera di questa poliedrico artista.

Stefano Zanelli