LA SPAZIALITA’ NELLA PITTURA DI LUCIANO CIRILLO

Seguendo il pittore nell’esposizione dei suoi quadri, notavo che la sua enfasi si accentuava nel descrivere le misure delle sue opere e laddove eccedessero, tracimava la soddisfazione di chi si meraviglia di se stesso, della grandezza della propria passione che dilaga anche nelle dimensioni, che permettono una molteplicità di tasselli per amplificarne la bellezza e la poesia. Ne parlava in tono cosi entusiastico da ricordarmi il modo in cui la nobile Cornelia presentava i suoi gioielli.

Alle cose vive ha riservato l’azzurro e il verde e chiare campiture ovunque, che anticipano il ritratto avvenire dell’inesprimibile, inseguito per gradi nelle sue opere, secondo il soggetto e l’intimazione del tempo interiore.

Il tempo interiore delle sue opere è governato da una forza straripante, che riesce ad incanalare nel contenitore realistico degli scorci, tranne che lasciarla libera di rivestire fantastiche ed affascinanti metafore delle incompiute ricerche sull’assoluto nelle opere concettuali.

E’ in queste personali ed autentiche rivelazioni che libera la sua immaginazione dagli schemi delle correnti  pittoriche, anche se si identifica in alcune  per impostazione accademica. E’ consapevole del fermento che agita il suo tempo, alla ricerca dell’indefinito del segno e del colore, che precede ogni periodo di transizione, dove i simboli ondeggiano tra il passato ed un futuro improbabile.

Riesce ad enucleare l’essenziale nelle sue sculture in bronzo e in ottone, rappresentazioni di indiscussa eleganza. Con la stessa facilità, riesce a giungere al cuore del concetto e ne estrae il profilo migliore, secondo un’impellente necessità di verità, che cristallina ondeggia nella sua psiche e nella sua anima.

Benché il suo talento sia riconosciuto ed apprezzato, egli rimane umilmente al desco del suo ultimo parto creativo, perché ogni opera è prima nella sua nascita dalla conclamata genitorialità dell’Artista.

Il suo entusiasmo è contagioso e basta ascoltarlo per restare affascinati dal suo eloquio, mentre enumera le qualità e proporzioni delle sue opere.

Personalmente, e penso da parte di tutti, nasca spontaneo un grande incoraggiamento a continuare a lasciare segni di questa sua raffinata arte, e a complimentarci per la sua straordinaria pazienza, che solo una grande passione ed un grande talento possono giustificare, ma corroborati dalla frequenza dell’Accademia Superiore di Brera, che gli ha rilasciato il diploma.

Questa personale è anche frutto di straordinarie qualità che hanno viaggiato nelle silenziose migrazioni interiori degli avi, completandosi nelle sue tele.

Il lavoro degli artisti non è solo orgoglio di chi lo evidenzi, ma soprattutto di chi  grano a grano lo ha reso possibile nel tempo di moltissime generazioni.

L’Arte bistrattata da secoli, ha superato tante traversie a causa dell’ignoranza e delle imitazioni poste da istituzioni parzialmente illuminate, ora è incoraggiata e riconosciuta, ma per essere accettata da tutti nella sua terapeutica valenza, ci vorrà ancora del tempo.

L’Arte è nutrimento, rende sani cioè sacri, e ci innalza a dimensioni di superamento di tutte le  disposizioni della Natura, operate dagli inconsapevoli, che avendo a disposizione le ricchezze offerte a profusione per la loro evoluzione, scelgono quelle di minor pregio, che non avranno una sostanziale influenza sulle generazioni future.

Ne consegue che chi non prenda del tempo per elevarsi culturalmente dal proprio stato, intraprendendo percorsi evolutivi, arrecherà danno a quelli che verranno.

L’Arte è un dovere verso il mondo del futuro!

Congratulazioni ancora al nostro grande Artista, per il valore delle sue opere e il beneficio che ne trarranno sia i contemporanei che i posteri.

Il mio sogno è quello di vedere uomini, donne e bambini, frequentare corsi per alimentare i talenti e far crescere questo mondo e l’altro, perché ogni cosa che si fa qui, viene centuplicata nell’altro.

E’ solo a causa di pregiudizi che le persone smettono di acculturarsi, ritenendo inutile imparare ad una certa età, mentre invece questo tempo ci dovrebbe servire per alimentare e creare attitudini che porteremo con noi nella vita avvenire, sulle quali potranno costruire coloro che ci seguiranno.

L’Arte e Madre di figli che non si conosceranno mai, ma riceveranno nel DNA l’imprinting sconosciuto e vitale di una parentela di cui sono inconsapevoli.

E’ qui, che il senso dell’Amore si allarga e il significato di famiglia raggiunge orizzonti inaspettati e si avvia alla configurazione di una nuova umanità, che possiamo avere il privilegio di contribuire a far nascere.

San Martino Cilento 4 luglio 2017                                              Angela Furcas